montague rhodes james

Montague Rhodes James, la biografia

Approfondimenti

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Montague Rhodes James, conosciuto semplicemente come M.R. James nasce a Goodnestone nel Kent nel 1862 e muore a Londra nel 1936. Per tutta la sua infanzia, fino al 1909, James visse in una canonica a Suffolk, ed è proprio a Suffolk che ambienterà alcuni dei suoi racconti più riusciti fra cui il suggestivo “fischia e correrò da te ragazzo mio“.
La sua carriera accademica maturò intorno al King’s college di Cambridge, dove una volta laureato intraprese un cursus honorum che lo portò fino alla prestigiosa carica di rettore.
James fu un erudito archeologo e medievista, con una smisurata passione per l’antichità. Proprio dai suoi studi archeologici prendono spunto gran parte delle sue opere, che hanno come protagonisti dotti e scettici signorotti accademici dall’aria seriosa.
Un aneddoto curioso: James scriveva per pura passione, non avendo la necessità di fare un lavoro dello scrivere. Sebbene in vita abbia pubblicato alcune antologie di racconti, Il suo pubblico erano amici e familiari che ogni anno, la notte di natale, erano soliti riunirsi a casa di qualcuno ad ascoltare in religioso silenzio l’ultima sua fatica; un immagine che la BBC ha ritenuto talmente suggestiva da tramutarla in una trasmissione televisiva, dove un distinto Christopher Lee dava appuntamento agli spettatori per una lettura da brivido.

Lo stile e le opere

M. R. James nella sua carriera scrisse esclusivamente racconti di fantasmi. Si conoscono quarantun titoli, ma ne citiamo solo alcuni: cuori strappati, il tesoro dell’abate Thomas, il canonico Alberico, il frassino, la mezzatinta, l’incantesimo dei ruini, fischia e correrò da te ragazzo mio, la camera numero 13, una vista dalla collina, il recinto di Martin, la casa di bambole abitata. Quasi tutti i racconti di Montague Rhodes James evidenziano la sua cultura per l’antico: ritrovamenti di strane incisioni, cocci di vasi, quadri abbandonati in soffitte polverose, offrono l’incipit alle vicende.
Una storia di M.R James per potersi considerare una storia di M. R. James deve inoltre avere le seguenti caratteristiche:

  • un’ambientazione di campagna, rurale, o una vecchia chiesa
  • un accademico scettico e molto annoiato, in viaggio di lavoro o di piacere
  • Oggetti antichi e maledetti che scatenano l’ira di fantasmi crudeli

Si può affermare con estrema sicurezza che M. R. James sia stato l’iniziatore di un modo di scrivere ghost stories, poichè tali clichè sono ancora oggi adottati da grandi scrittori moderni, ultimo fra tutti – cronologicamente, sia inteso –  Stephen King che non ha fatto mistero di avere un debito particolare nei suoi riguardi per la stesura del suo Shining.
Nelle storie di James non esiste un vero e proprio fantasma. La descrizione dell’orrore non è mai servita su un piatto d’argento al lettore, è semmai narrata sornionamente e si insinua con particolari raggelanti: un rumore, il movimento di un oggetto, sensazioni appena palpabili, una leggenda che trova conferma di sè nel vivere quotidiano, presenze invisibili ma che vengono percepite dai protagonisti e dal lettore attraverso le macabre scoperte del protagonista.
Scriverà Dino Buzzati:
La sua narrativa funziona come il rantolo profondo della pendola che precede lo scoccare dell’ora.”
L’orrore più grande nei racconti di fantasmi di M.R. James non sta nell’entità extracorporea, ma è insito nell’attesa. L’autore stesso dichiarò la sua propensione a scrivere di suggestioni, atmosfere,  silenzi. Disdegna tutto ciò che può avere un richiamo alla sessualità, le figure femminili sono tendenzialmente assenti in questi racconti. A detta dello stesso Dino Buzzati, leggere un racconto di Montague Rhodes James, in solitudine e nel silenzio di una notte profonda, potrebbe essere una buona soluzione per non addormentarsi.

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