Lasciami entrare, di John A. Lindqvist: la nostra recensione
Titolo: Lasciami entrare
Autore: John A. Lindqvist
Genere: Romanzo
Editore: Marsilio
Lasciami entrare è un romanzo di John A. Lindqvist edito da Marsilio (collana Farfalle) nel 2006, 461 pagine.
“Aveva un aspetto strano. Capelli neri lunghi fino alle spalle. Un volto rotondo e un piccolo naso. Come una di quelle bambole che vendevano nel reparto giocattoli del supermercato. Era molto…carina. Ma c’era qualcos’altro. Non portava né giacca né berretto.Soltanto una sottile felpa rosa, anche se faceva piuttosto freddo.La ragazza fece un cenno con il capo in direzione dell’albero nel quale Oskar aveva piantato il coltello.«Cosa stavi facendo?» Oskar arrossì, ma lei probabilmente non poteva notarlo al buio.
«Mi sto allenando.»
«Per cosa?»
«Nel caso arrivi l’assassino.»”
trama
In un quartiere periferico di Stoccolma due bambini fanno amicizia: Oskar, dodici anni vittima dei bulli della scuola ed Eli una strana bambina nuova nel quartiere. Oskar ha un pensiero fisso, vendicarsi dei bulli, ed un crescente ed inquietante interesse per gli strani omicidi che si stanno verificando nella zona. Oskar colleziona gli articoli, affascinato dal serial killer che imperversa nelle strade dei sobborghi di Stoccolma ed arriva a convincersi che potrebbe esser lui stesso l’assassino, per via delle sue macabre idee contro i bulli. In tutto questo Eli sbuca da un giorno all’altro, i due trascorrono sempre più tempo insieme, sebbene Eli abbia qualche impedimento tipo che non può uscire durante il giorno. Oskar non sembra accorgersi più di tanto di certe stranezze (Eli non sente il freddo, è molto agile per essere così minuta etc…) come non nota molto Håkan, l’uomo con cui vive Eli. Oskar perso nelle sue fantasie di vendetta non si rende conto di chi o cosa sia Eli, ma prima o poi dovrà raffrontarsi con la realtà.
Lasciami entrare di Lindqvist John A. è una storia abbastanza inquietante, quasi morbosa a tratti. Evocativo (in senso macabro) ma anche cupo, violento, freddo. E’ una storia di vampiri e di bambini, ma soprattutto di vendetta, solitudine e amicizia. Ha senz’altro il pregio di essere un romanzo che riporta i vampiri al loro stato originario di sanguinari predatori della notte, senza fronzoli e senza girarci molto intorno. Molto ben descritta l’ambientazione, si nota l’impegno dell’attore nel voler trasmettere al lettore l’atmosfera gelida e degradata del quartiere di Oskar. Lo stile è denso, molto articolato, senza troppe descrizioni o dialoghi prolissi. Interessante la tematica dell’amicizia/amore fra i due bambini, quindi scevra degli sconvolgimenti ormonali adolescenziali. Da leggere come antidoto a Twilight, consigliato agli amanti dei vampiri veri. Buona lettura!