la visita meravigliosa

La visita meravigliosa, di H.G. Wells: recensione

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la visita meravigliosa

La visita meravigliosa, pubblicato da Herbert George Wells nel 1895, nello stesso anno in cui furono composti i due suoi capolavori principali “la macchina del tempo” e “l’isola del dottor Moreau“, è una splendida favola di fantascienza contemporanea (genere che ai tempi dell’autore non era certamente molto celebrato), che vede per protagonista un angelo caduto disgraziatamente in Inghilterra dall’alto dei cieli. Tanto amaro gli risulterà questo volo, verso un  mondo popolato da umani imperfetti ed egoisti che nulla ha a che vedere con il suo confortevole paradiso. Questa creatura celestiale si ritroverà suo malgrado ad affrontare avventure di ogni sorta, confrontandosi con la piccolezza umana, senza però lesinare il proprio aiuto a un’umanità che sembra averne tanto bisogno.

La visita meravigliosa è pregno di una forte carica ironica e satirica, volutamente polemica nei confronti di un Inghilterra vittoriana incapace di sognare, popolata da sordidi individui che non sono in grado di distinguere un angelo da un uccel di bosco.

Il finale di “la visita meravigliosa” è pura poesia, un piccolo grande capolavoro di quell’artista straordinario che è Herbert George Wells. Durante tutta la sua permanenza sulla terra gli uomini hanno insegnato all’angelo venuto da lontano i propri costumi e il loro bizzarro modo di vivere, ma prima di ascendere per sempre al cielo  saranno da lui ricambiati con una preziosissima ed eterna lezione  di vita.

Dal romanzo “La visita meravigliosa” è stata anche tratta un’opera in 9 scene di Nino Rota.

Titolo: la visita meravigliosa
Autore: H.G.Wells
Genere: Romanzo
Editore: Mursia, 128 pagine

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